E non sono neppure creativa, spesso preferisco copiare un qualcosa che mi piace e so già come sarà una volta finito piuttosto che creare qualcosa che poi può diventare una schifezza.
Tranne che col merletto ad ago. Sarà che non so "come si dovrebbe fare" e m'invento tutte le volte la tecnica, e a quel punto tant'è che m'inventi anche il disegno, così non devo reggere il confronto con il modello fatto bene, comunque col merletto divento più creativa. Sempre con lavori piccoli, però!
E così, quando nel caos del mio cervello due neuroni s'incontrano (capita abbastanza raramente), a volte mi viene un'idea che riesco a concretizzare.
E' successo così per questo ciondolino.
L'ho realizzato con la seta Faro, che avevo comprato su una bancarella; è bella da lavorare, un po' più grande della seta Reale, che io preferisco. Per renderlo rigido ho applicato sui contorni che poi ho ripassato a punto festone, un filo metallico di quelli che si usano per la bigiotteria (0.4 mm).
Alla fine di tutto il lavoro mi sono ricordata che la redazione di "Lace", la rivista-bollettino della Laceguild inglese cercava modelli inediti, così ho mandato la foto, il disegno, e le spiegazioni.
Quando ho ricevuto il numero di Aprile non credevo ai miei occhi: l'avevano pubblicato! Per ringraziarmi mi hanno anche inviato un mini-uncinetto personalizzato, che vedete in questa immagine.
Che bello!!!
RispondiEliminaLe tue idee sono sempre meravigliose!
Squisito, un oggetto davvero raffinato.
RispondiEliminaPurtroppo non sono in grado di fare niente di simile, ma ammiro chi conosce la tecnica del merletto ad ago, del tombolo o del chiacchierino: io mi diletto con fili ben più grossi!
Cavoli! su Lace! Mi inchino...e sono davvero orgogliosa di avere tali amicizie! BRA-VA!!!
RispondiEliminaChe meraviglia, congratulazioni!!! Il ciondolo e' stupendo e meritava la pubblicazione! Bravissima!
RispondiEliminaA proposito della seta, volevo dirti che la seta Reale _e'_ la Seta Faro!! La Anchor ha riorganizzato tutto il suo catalogo e le ha cambiato il nome (anche se poi il simbolo e' rimasto un faro, e a questo punto la gente si chiedera' come mai...): se appare un po' diversa dalla precedente Seta Faro, e' perche' (tanto per cambiare) la linea di produzione e' stata spostata all'estero, in Ungheria, mentre prima era in Italia...Usando macchinari dversi e' probabile che anche il filato sia leggeremente diverso.
Bello Silvia. Complimenti!
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