sabato 25 giugno 2011

Riaperto il Museo del Merletto di Burano

Rapida segnalazione: In questo post Jeanine, che dalle sponde dell'Oceano Pacifico ci tiene aggiornate sulle novità italiane, segnala che oggi, dopo un lungo periodo di chiusura per restauri, è stato riaperto il Museo del Merletto di Burano.

Foto Wikipedia
Molto interessant anche il video con Lucia Costantini che illustra in breve la storia e le diverse tipologie di merletto. Altre notizie su Lucia Costantini, una delle più famose collaboratrici del Museo, si trovano nel sito di Merletto Italiano e su TuttoRicamo.
Ancora in Merletto Italiano è stata segnalata qualche giorno fa la riapertura del museo, con una mostra che presenta parte del patrimonio non solo di merletti ma anche di disegni e foto. Da leggere la presentazione di Doretta Davanzo Poli indicata nella pagina.
In questo video pubblicitario si possono vedere le agili mani delle merlettaie al lavoro, e si può capire la grande differenza tra la tecnica di esecuzione del merletto veneziano e quella del merletto di Alençon, che avevamo illustrato qui .
Notizie e informazioni sul Museo del Merletto sono fornite nel sito della Fondazione Musei Civici Veneziani ; nello spazio a destra dell'homepage c'è un breve video con immagini dell'esterno e dell'interno del museo.
Ora non resta che programmare una visita!

lunedì 13 giugno 2011

Croazia: merletto di Pag

Ho sentito qualche giorno fa che la Croazia dal 1° luglio entrerà a far parte dell'Unione Europea, e mi sono ricordata di aver letto delle notizie sul merletto ad ago che è tipico dell'isola di Pag.
Sono andata a cercare un po' di notizie, visto che le vacanze si avvicinano potrebbero essere utili se qualcuno trascorrerà l'estate in quella zona.

Pag è un'isola della Dalmazia, allungata lungo la costa, nella zona centro-settentrionale.


Nel centro principale, che si chiama appunto Pag, viene eseguito, ora come secoli fa un merletto ad ago particolare, che a prima vista rassomiglia molto ai merletti geometrici eseguiti nel resto d'Europa, ma che, ad una attenta osservazione, presenta delle peculiarità interessanti.



Grazie al prezioso aiuto di http://needlelacetalk.ning.com/ ho trovato questo sito , che spiega con competenza la storia di questo merletto, e mostra una splendida galleria , ma soprattutto ha una sezione dedicata alla sua composizione .

Questo merletto è stato impiegato fin dalle origini della città, intorno al 1400, come ornamento per le camicie e le cuffie in lino del costume femminile. Il disegno ricordava i rosoni delle chiese e dei palazzi, ed è stato tramandato immutato nel corso dei secoli. E' difficile dire se derivi dai merletti del Mediterraneo orientale o da quelli veneziani, sicuramente c'è un legame tra tutti questi manufatti. Il pizzo veniva eseguito senza disegno, tesssendo una specie di ragnatela, poi riempita con i vari motivi tradizionali.
All'inizio del '900 si perse l'abitudine di indossare il costume quotidianamente, e si cominciò a fabbricare i merletti di dimensioni più grandi, usati per ornare le case e la biancheria; in questo modo si è riusciti a conservare la tradizione, modificandone l'impiego.
Per questi manufatti, talora di grandi dimensioni, si usa un disegno sommario, che viene appuntato su un coscino semicilindrico; si traccia lo "scheletro", con cerchi concentrici e raggi, poi si dispongono i motivi ornamentali, che sono sempre gli stessi, descritti in questa pagina (clickando sugli elementi si vedono in una fotografia ingrandita). E' interessante notare come, insieme agli elementi tipici del merletto ad ago che facciamo in Italia, con punto cordoncino e punto festone, ci sono delle parti tessute, che ricordano un po' le barrette del ricamo Hardanger; uno di questi è chiamato "Limuncin" (e qui l'influsso veneziano si sente!).

Per finire, ecco un piccolo filmato di foto di questi merletti:



e un altro che mostra le donne al lavoro, con il caratteristico cuscino:


lunedì 6 giugno 2011

Merletto antico

A Parma gli stand commerciali più interessanti erano quelli dedicati a libri, merceria e pizzi e ricami antichi. Bellissimi anche solo da vedere, esponevano pezzi di grande qualità.
Quello che vendeva i merletti e ricami, http://www.helenmerz.de/english.htm  era quasi un museo: piuttosto grande, permetteva di ammirare (e toccare con mano!) merletti di grande fascino e valore.
Oltre a quelli esposti per esteso, sul banco erano disposte con noncuranza delle cartine con pizzi antichi, divisi per epoca e tipologia.
Devo dire che ho soggiornato a lungo lì intorno, ho guardato e riguardato, alla fine ho trovato questo:



Il prezzo era abbordabile, e lo è diventato ancora di più quando ho deciso di dividerlo con Luisella (a metà c'era una cucitura, non abbiamo rovinato nulla!).
Così ora posso ammirare e rimirare questo bel merletto del XIX secolo, a Point de Gaze (sì, sembra una mania, ma lo trovo tanto bello!).
Non sono un'esperta di merletti antichi, ma riesco a capire che probabilmente non è molto antico, il disegno non è molto raffinato, e  mancano i petali in rilievo che si trovavano nei pizzi più antichi.
Ecco un particolare:



E' una tale meraviglia poter vedere da vicino questa retìna, lavorata con un filo appena visibile, con i pois decorativi davvero minuscoli.



Bellissimi anche questi cerchietti, decorati con i "boccioli di rosa" che vi avevo fatto vedere in questo post:



Credo che prima o poi lo inquadrerò, ora voglio studiarlo meglio, chissà che non mi venga qualche idea per nuovi progetti!

Spero che le foto siano scaricabili facilmente, le ho lasciate ad alta definizione per permettere di vedere i dettagli, si apprezzano meglio che dal vero!

domenica 29 maggio 2011

Tema: la mia maestra (di Aemilia Ars)

La mia maestra di Aemilia Ars si chiama Lella (Elisabetta) ed è la migliore maestra del mondo.
E non esagero! Le insegnanti di Aemilia Ars sono poche, e Lella dimostra una pazienza, una competenza e un'attitudine all'insegnamento eccezionali. Con le sue amiche dell'Associazione I Merletti di Antonilla Cantelli, riesce a trasmettere la grazia di questo merletto, coniugata con la ricerca della perfetta esecuzione, che credo sia stata loro insegnata dalla loro eccezionale maestra.
Hanno anche scritto due libri: uno sui fiori e l'altro sui bordi a Aemilia ars, e basta sfogliarli per capire quanto curino i minimi particolari dei loro merletti, in modo da mantenerne altissima la qualità.

Ho seguito due corsi di Aemilia Ars tenuti da questa associazione, e la mia maestra è sempre stata Lella, ma credo che lo standard delle insegnanti sia uguale: molto brave e molto esigenti, come dev'essere.
Con soli due corsi brevi  (Sansepolcro nel 2008 e Italiainvita 2009) è riuscita ad insegnarmi questo:


Penso che solo una maestra bravissima riesca a ottenere questi risultati in così poco tempo!

E cosa fa la Lella, oltre a insegnare? Dei merletti da favola, naturalmente!
Ecco alcuni dei suoi lavori che esponeva, insieme alle sue amiche, a Parma:





Questo è un lavoro bellissimo:


Tratto da un merletto antico, ridisegnato e rilavorato.

E poi?
Colleziona merletti! Appassionata come il marito di antiquariato, con occhio infallibile setaccia mercatini e negozi e riesce a scovare dei veri tesori, come questo:



E poi? Tante altre cose, ma sicuramente mi tirerà le orecchie per averla elogiata troppo!

lunedì 23 maggio 2011

Parma, seconda puntata

Come promesso, ecco il seguito dell'avventura parmense.
Oltre ai grandi stand dedicati alle esposizioni delle varie regioni, secondo me erano di molto interessanti i piccoli stand relegati in fondo al salone, quelli che Stefania chiamava "i confessionali". Purtroppo non ho fatto dele foto, ma ho trovato tecniche a me sconosciute, come il macramè chiamato Margarethe (mi pare!), il chiacchierino ad ago con una signora molto simpatica e disponibile che insegnava in qualunque momento come districarsi con il lungo ago, lo sfilato di Deruta (ne parla Jeanine in un post recente), il magnifico punto raso di Anna Vigo, per fare solo qualche esempio.

E per riempire ulteriormente due giorni già pieni di cose da vedere ho seguito anche due atelier.
Venerdì pomeriggio mi sono dedicata al Puncetto. Non era previsto, l'atelier doveva svolgersi solo al mattino, ma la signora mi ha vista molto interessata così, insieme ad altre allieve imrovvisate, ho passato due ore intensive e molto formative.



L'insegnante era organizzatissima e si vedeva che aveva esperienza perchè anticipava le nostre domande. Abbiamo cominciato lavorando i punti di base su un rettangolino di stoffa,


 poi, una volta capito il meccanismo, abbiamo provato a fare una puntina a un pezzo di stoffa rotondo, con l'orlo già imbastito:



E' riuscita anche ad insegnarci come fare la cimossa per iniziare senza la stoffa.
Per finire ci ha consegnato una mini-dispensa e il mateiale che avevamo usato, oltre alla sua mail per eventuali informazioni.
Non potevamo chiedere di più!

Il giorno successivo, invece, avevo prenotato l'atelier di Ars Panicalensis ( da Paola Matteucci), tecnica che ammiro molto per la bellezza dei lavori tradizionali e la capacità di evolvere verso motivi più moderni, utilizzando anche tulle e fili tinti su misura.





Anche qui grande organizzazione e ottimo materiale. L'obiettivo era di fare un quadratino da usare come copertina per un needlecase. Naturalmente abbiamo solo imparato l'essenziale, per riuscire a portare a termine il lavoro in modo autonomo. Paola Matteucci è davvero bravissima ad insegnare, riesce a semplificare il lavoro per l'atelier, facendo però vedere gli aspetti che sarebbero da approfondire in un corso più prolungato.
Devo dire che ho trovato questa tecnica abbastanza difficile; si inizia imbastendo con grande cura il tulle al disegno e a due strati di carta sottostante. Si riempie quindi il disegno con punti filza distanziati in modo vario, che formano i motivi, ma è difficile mantenere la giusta tensione, e anche riempire il disegno fino al margine, senza oltrepassarlo. Sembra di essere tornati bambini, quando ci insegnavano a colorare.
La leggerezza di quelto ricamo è anche data dai contorni poco marcati, che rendono indispensabile una grande cura nel riempimento, che si acquista credo dopo parecchia pratica.



Questo è il risultato delle mie due ore di lavoro, come si vede avrei grande bisogno di seguire un corso di approfondimento! Però l'insegnante ha fatto miracoli.

E poi...... mi verranno in mente mille altre cose da raccontare, ne parlerò quando se ne presenterà l'occasione.

lunedì 16 maggio 2011

Parma 2011

Eccomi di ritorno da Italiainvita 2011, per me la quarta edizione, ormai un appuntamento fisso.
Sono partita sapendo più o meno cosa aspettarmi, con Intenet si riesce a seguire l'attività dei gruppi che più interessano, si conoscono i libri usciti di recente, molti materiali si comprano in rete.
Però ne vale la pena. Molto. Anche se lo sfilato siciliano non desta più lo stupore della prima volta, i lavori al tombolo sono sempre belli allo stesso modo, vedere tutte queste meraviglie insieme fa sempre un  gran bell'effetto.


Questo era il quilt che accoglieva i visitatori all'ingresso, appena superate le biglietterie, e con i suoi colori squillanti e le sue dimensioni ragguardevoli era un bel colpo d'occhio e un bel biglietto da visita della manifestazione.
Quest'anno una bella sezione era dedicata al patchwork, l'esposizione è stata una gioia per gli occhi, con pezzi poco tradizionali, molto originali.



Il primo padiglione ospitava la mostra della Collezione di pizzi al tombolo di Rita Bargna; diverse serie dedicate alle quattro stagioni di design davvero notevole. Impossibile fotografare.
Subito dopo veniva la mostra dei lavori fatti dalle scuole sul tema della manifestazione, Herbarium, con pezzi pregevole fattura e notevole creatività. Le fotografie sono raccolte nel catalogo della mostra.
I miei preferiti? Difficile scegliere, ma mi è piaciuto molto l'Elleborus Spurius di Rossella Lavarini (le amiche di filofilò), stilizzato, col centro fatto in parte a ricamo in parte a reticello, con rami che proseguivano quelli ricamati. Molto bello anche il Daucus Carota, una perfetta riproduzione su tulle, con fili colorati, di una pianta dei prati (Paola Matteucci, Ars Panicalensis).

Nel padiglione principale erano ospitate le scuole di ricamo della varie regioni. Rispetto agli scorsi anni mancava qualcuno, ma il panorama era comunque molto ricco. Stand ampi, era possibile avvicinarsi ai lavori e studiarli da vicino.
Ricami di stile vario, più o meno tradizionali, ma una cosa li accomunava: la perfezione tecnica dell'esecuzione.
Mi è piaciuto molto lo stand di Rosalba Pepi, originale come sempre:


Fogli eseguite a trapunto fiorentino

Gran colpo d'occhio anche il lavori di Punto Pisano moderno di Gilda Cefariello


Spero di aver messo la fotografia per il verso giusto
E merletti. Non tanto tombolo, di stile tradizionale. Per il merletto ad ago c'era da rifarsi gli occhi con l'Associazione Culturale il Punto Antico (che quest'anno teneva anche un workshop)

e l'Associazione "I merletti di Antonilla Cantelli". Credo che le dedicherò un post a parte, ma tanto per dare un'idea:

Lampada con limoni

Bordo illustrato anche nel nuovo libro "Quaderni di Aemilia Ars. Bordi"
C'era anche l'Associazione Punto Maglie, ospitava un abito da sposa con un giacchino lavorato interamente ad ago (!!!!!) e vari lavori con le caratteristiche figurine maschili e femminili. Purtroppo vietavano tassativamente le fotografie.

Altra sezione di merletto: Pucetto Valsesiano: un unico stand, ricchissimo di merletti per lo più in bianco:


E poi....tantissime altre cose, ci saranno altre puntate!

Vi siete chieste com'è finito il mio macro Point de Gaze? Terminato, attaccato alla maglia-vestito e indossato!
Ecco l'effetto finale:



Ed ecco un particolare impietoso:



Di una cosa sono orgogliosa: la mia rete! Trovo che sia venuta bene, l'ho fatta con il cordonetto 80 (fil à dentelles) e mi sembra più che accettabile.

Il seguito alla prossima puntata.

domenica 8 maggio 2011

Nuovi progetti: aggiornamento

In questo post dicevo di voler iniziare un nuovo merletto, una sorta di Macro Point de Gaze, se si può ancora chiamare così un pizzo lavorato con la tecnica corretta ma con un filo molto più grande di quello impiegato normalmente.
Ecco l'aggiornamento:


Come si vede ho finito tutti i riempimenti. Non è stato facilissimo cercare di dare una forma alle nervature, quelle righe di buchini che si vedono nelle foglie. Ho lavorato prima la parte di destra, poi quella di sinistra, e si vede che un po' di esperienza me la sono fatta, mi sembra un po' migliore. Ho lavorato sempre tenendo il lavoro in mano, con l'ago puntato in fuori, e mi sono trovata proprio bene, è evidente che, se si insegna questo modo di lavorare è perchè è il più adatto a questa tecnica.
Ho iniziato a fare alcune roselline nella parte centrale a destra, ma ho sospeso perchè mi sono ricordata che la maestra diceva di lavorare i rilievi per ultimi, perchè si sporcano più facilmente.
Ho anche fatto una parte dei contorni, ma....ho praticamente finito il filo!
Si può essere così sciocchi da non comprare due matassine insieme? E quando si vede che il lavoro finisce e il filo scarseggia, non si potrebbe andare in merceria quando è aperta? No. ieri non l'ho comprato, e ora mi trovo con il lavoro quasi fnito e il filo pure. E domani i negozi sono chiusi. E a questo punto vorrei finirlo, applcarlo sulla maglietta e indossarla a Parma.
Vuol dire che martedì e mercoledì sera lavorerò intensamente.
Per punirmi, e visto che ho due sere di tempo, ho deciso di fare la rete nello spazio vuoto tra le foglie.
Questo è l'inizio:


Questa rete la trovo difficile da fare perchè si lavora in giri di andata e ritorno, e quando è un po' larga diventa difficile tenerla regolare. Però il mio primo pezzo mi piace parecchio, che mi stia facendo la mano?

Comunque siete avvisate: se a Parma avvistate una specie di gnomo con una maglietta lunga e larga con questo pizzo, sono io (sempre ammesso che riesca a finirlo e attaccarlo in tempo)