lunedì 25 aprile 2011

Corso Point de gaze: ultimi dettagli e nuovi progetti

Ho una buona notizia: sto per finire la telenovela del Point de Gaze!
Ho l'impressione di aver perso un po' di lettori per la strada, con questi post monotematici, ma è meglio che scriva quel che ho imparato prima che me lo dimentichi, la mia memoria è piuttosto labile.

Eravamo arrivati ai motivi di abbellimento. Abbiamo imparato come si fanno le "Corone", una sorta di ciambelline imbottite grandi (si fa per dire), e i pois che si trovano nella rete, delle ciambelline molto piccole.
Ecco quelle grandi, al centro del fiore:


e quelle piccole, che si avvolgono intorno a uno spillo sottile:


Sono fatte con lo stesso principio: i fili di imbottitura sono piegati a metà, si infila l'ago col filo che li ricoprirò nel puntoin cui sono piegati, si ancora all'orditura per quelle grandi e alla rete per quelle piccole, poi si ricoprono con punto festone non molto fitto; una volta arrivati quasi alla fine del cerchio si tagliano i fili in diagonale (la parte più lunga all'esterno, naturalmente), si fanno gli ultimi punti di copertura, si unisce l'ultimo punto col primo, e si fissa il filo passando nell'imbottitura dall'esterno a lcentro e viceversa per alcune volte.

Gli ornamenti più peculiari però sono quelli chiamati "boccioli di rosa". Sulla prima foto sono quei grovigli di filo che si vedono sui raggi al centro del fiore.
In realtà sono carini, e penso che si potrebbero anche usare nel ricamo, sembrano veramente delle roselline.
Ho fatto una prova di ricamo su stoffa, con Perlè, così vediamo cosa facciamo.

Si fanno delle barrette verticali distanziate:


Si annodano con un tratto orizzontale


Questi passaggi possono essere sostituiti da delle crocette, se si vogliono roselline sparse. Non so se vadano annodate al centro, bisognerebbe provare.

Si parte da un'estremità e si risale arrotolando il filo su quello orizzontale (per comodità ho girato il lavoro), poi si passa sotto l'incrocio in questo modo:


Quindi si ruota il lavoro e si fanno tre punti festone a cavallo dell'incrocio:


Poi altri due punti festone, sempre a cavallo dell'incrocio, ma ortogonali ai precedenti, che ne vengono parzialmente ricoperti:



Alla fine, sempre in questa posizione, si fa una specie di nodo che avvolge tutti i punti festone, e li stringe un po', facendoli risaltare.
Ecco come si fa il nodo:



L'ago passa sopra il filo, sotto l'incrocio, e di nuovo sopra il filo.
Si tira con delicatezza, tenendo il nodo il più possibile attaccato alla stoffa:


Questa fase è un po' delicata, il nodo deve circondare in basso i punti festone; si tira leggermente, in modo da ottenere l'effetto "push up", ed ecco il risultato finale:




E ora veniamo ai progetti. Vorrei fare un pizzo per abbellire una maglietta-vestito davvero molt basic, ma se lavoro con i fili prescritti i casi sono due: o impiego un'eternità e faccio in tempo a consumare la maglietta, o faccio un lavoro piccolo, che potrebbe fare l'effetto cacca di piccione.
Allora ho pensato di fare un lavoro grande con filo grande.
Ho preso un disegno dal libro di Catherine Barley (spero ardentemente che non veda lo scempio!), l'ho ingrandito al 150% in modo da ottenere una larghezza di circa 20 cm, e lo lavoro con il filo da ricamo n° 25.
Per il momento sto facendo la traccia di contorno, eccola:



Questa volta ho deciso di sperimentare il metodo raccomandato dalla maestra (almeno quello!) : carta ricoperta di plastica attaccata a due strati di tela (tipo tela da lenzuola). Ho comunque perforato tutto il contorno, in modo da essere precisa quando stendo il filo, mi trovo abbastanza bene

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