sabato 31 luglio 2010

Andiamo un po' avanti


Il reticello, forma di merletto relativamente semplice, si diffonde in tutta Italia, viene prodotto con poche varianti sia per ornare capi d'abbigliamento sia per la biancheria da casa, naturalmente nelle case dei ricchi, non solo nobili, che proprio nel '500 conoscono grande fortuna.

Dal merletto ad ago geometrico al punto in aria (non geometrico) il passo è breve, basta non porre limiti alla fantasia, uscire dagli schemi e usare ago e filo come se fossero una matita, che disegna nell'aria.
Nasce così quello che è universalmente conosciuto come Pizzo ad ago Veneziano, con la sua sontuosità e tutte le varianti.


Punto in aria

I disegni di questo merletto si ispirano alla natura, ma non sono mai realistici, come dimostrano i pezzi a noi pervenuti e i libri di modelli che cominciarono a divulgarsi in quel periodo, negli ultimi decenni del XIV secolo.
Si distinguono diversi stili: il Punto di Venezia, che presenta disegni ramificati che ricordano un po' i coralli o i licheni:
Punto Venezia

La forma più caratteristica e più conosciuta è il Punto Tagliato  o Punto tagliato a fogliami, quello che in francia si chiama Gros Point de Venise. Il nome Punto Tagliato incuriosisce, perchè non pare pertinente, ma sembra derivare dal dialetto, e significa Punto INtagliato, come se fosse un bassorilievo. Se si esaminano questi merletti con una luce tangente si può apprezzare appieno l'effetto di rilievo dato dalle imbottiture, che ricordano delle sculture in avorio.




Il merletto di Venezia viene considerato oggetto di gran lusso, molto costoso. Non lo producono più solo le dame di corte, che lo consideravano un raffinato passatempo, ma viene eseguito anche dalle popolane, che lo vendono per ricavarne mezzi di sostentamento. L'arte del merletto diventa una voce importante nell'economia della città.


Tutte le fotografie di questo post e del precedente (tranne l'ultima) sono tratte dal libro di Elisa Ricci "Old Italian Lace" Vol 1

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