sabato 17 luglio 2010

Come si fa?

Il merletto ad ago mi affascina da molti anni, ma ho impiegato tanto tempo a capire anche solo le basi dell'esecuzione. Non avevo accesso a corsi, non conoscevo libri sull'argomento. A dir la verità mi sembrava una tecnica molto misteriosa, non riuscivo a capire come si potesse costruire un merletto solo con ago e filo, senza altro supporto.
Dopo aver molto letto, sperimentato e seguito un workshop a Bellaria con Cristina Brunello, mi si sono chiarite le idee e ho capito che si tratta di una tecnica semplice ed intuitiva.
Si inizia a costruire il cartone, su cui si fissa un filo che contorna il motivo. Il filo deve restare solo appoggiato sul cartone, e viene fissato con dei minuscoli punti (quello che in inglese si chiama "couching" e in francese "point de Boulogne")

  Poi si riempie con punti a piacere, ancorandoli bene al filo di contorno, altrimenti quando si stacca il merletto dal cartone si disfa, e non sarebbe divertente!

                                                                                                                                                                                                  

Alla fine si contorna con un punto festone imbottito

Una volta terminato il lavoro, si tagliano sul retro i punti che fermavano il filo di contorno, e si stacca il merletto dal supporto



Ho reso l'idea? Seguirà tutorial serio, con tutti i particolari, ma mi premeva far capire che il merletto ad ago non è un lavoro complicatissimo. Credo che capire le linee generali dell'esecuzione faciliti la comprensione quando si parla di storia, tecniche ecc.


2 commenti:

  1. ciao Silvia finalmente un blog con le spiegazioni che cercavo.Anche a me intriga molto il merletto ad ago ma fino ad adesso non riuscivo a capire l inizio grazie a te mi si è aperto uno spiraglio ,spero che tu continui a descrivere i vari passaggi cosi impariamo insieme .GRAZIE ops mi chiamo Marianna

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  2. ciao Silvia, mi piace tanto questa tua spiegazione, ti seguirò ancora e spero che tu continui in questo tuo impegno esplicativo. grazie da Elisabetta

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