sabato 13 novembre 2010

Dentelles

Qualche giorno fa ho visto l'annuncio del tema della prossima edizione di "l'Aiguille en Fete" che si terrà in febbraio a Parigi

Sarebbe bello andarci, anche se ho pensato che in Francia non sono sistemati molto meglio di noi, in fatto di merletto ad ago.
Mi è venuto in mente che ho interrotto la storia del merletto ad ago proprio all'inizio del suo splendore in Francia, possiamo vedere com'è proseguita.
Eravamo rimasti qui.
Francia, seconda metà del '600; si decide di produrre i merletti ad ago autonomamente, senza doverli importare, visto il loro costo esorbitante. Si installano delle manifatture nel Nord, in bassa Normandia,  dove già si producevano dei merletti ed erano disponibili filati di lino adatti. Inizia così la produzione ad Argentan, ad Alençon e nella città di Sedan, che si trova invece al confine con le Fiandre.
I primi merletti rassomigliano molto a quelli veneziani, ma il re Luigi XIV paga degli artisti per produrre disegni nuovi, tipicamente francesi. Intanto anche la moda sta cambiando; il re ama  tenere i capelli lunghi e ricci sciolti sulle spalle, che non stanno bene sui colli in merletto rigido, perciò si tende ad "ammorbidirli", sia nella consistenza che nel disegno. In questo periodo la produzione francese è abbastanza omogenea come stile e come tecnica, e prende il nome di Point de France

Point de France, fine '600


Point de France, inizio '700

La corte è una dei maggiori committenti, infatti ci sono disegni proprio ispirati al simbolo di Luigi XIV, il sole:



Negli anni successivi la moda cambia ancora: nel '700 i vestiti sono ornati da una profuzione di volant di pizzo, che si applicano persino ai bordi degli stivali degli uomini. E' necessario produrre merletti sempre più leggeri e morbidi. I meno abbienti usano merletti al tombolo, di esecuzione più rapida e meno costosi. Non bisogna dimenticare che all'epoca i merletti ad ago richiedevano il lavoro di diverse persone, ognuna delle quali si occupava solo di una fase dalla lavorazione; era perciò più pratico unire le lavoratrici in manifatture, localizzate in alcune citta,per cui la produzione tende a caratterizzarsi maggiormente. Ad Argentan troviamo disegni  floreali di gusto classico, con lo sfondo riempito da esagoni ben evidenti.


Argentan

Il merletto di Alençon, forse il più conosciuto, ha disegni floreali di gusto spesso naturalistico, con fondo lavorato a Point d'Espagne (punto festone ritorto) con filo sottilissimo, che lo fa somigliare ad un tulle molto fine.


Alençon


Alençon



Argentan ed Alençon


Il merletto chiamato Argentella, prodotto prevalentemente ad Alençon, ha invece un fondo occupato in buona parte da esagoni che racchiudono un cerchio, molto elaborato e caratteristico


Argentella

Argentella
In alto Argentella, in basso Argentan


Nella città di Sedan che si trova in un'altra zona, i disegni evolvono in modo diverso, mantengono il carattere non naturalistico del punto di Venezia, con molti disegni piriformi circondati da foglie e ramages; i punti di riempimento sono molto vari e conferiscono un carattere particolare a questi merletti


Sedan



In alto point de Sedan, in basso Argentan
 Con la Rivoluzione Francese tutto cambia: la moda diventa più rigorosa, il lusso sfrenato non ha più spazio, e le manifatture cadono in disgrazia, come i loro maggiori committenti, i nobili.
Conoscono ancora un breve periodo di splendore sotto Napoleone, che cerca di far rifiorire soprattutto le manifatture di Alençon, adeguando anche i disegni alla nuova moda.



Merletto di Alençon raffigurante le api, simbolo dell'impero napoleonico

All'inizio dell''800 arriva la vera rivoluzione in fatto di merletti: la costruzione di telai capaci di riprodurre il tulle. A questo punto non è più necessario occupare per molte ore delle maestranze altamente specializzate. Inizia la produzione industriale del merletto. 

Bibliografia e immagini:
Bury-Palliser History of Lace
Lefébure, Dentelles et guipures
Lefébure, Les Point de France
(scaricabili da http://www.cs.arizona.edu/patterns/weaving/books.html )

1 commento:

  1. Ma che bel post dettagliato!
    E Parigi, fiera o non fiera, vale sempre una visita :-)
    Buona giornata, ciao
    e°*°

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