domenica 6 febbraio 2011

Tutorial: tecnica del merletto ad ago parte quarta: altro punto, cambio del filo

Abbiamo imparato come si fa il punto base, e mi è venuto in mente che non ne conosco il nome. In italiano non c'è un nome per i punti del merletto ad ago. Incredibile. Ci sono i nomi in dialetto veneziano, dei punti tipici di quel merletto, sempre varianti del punto festone, ma di questo punto, festone con un filo-guida, io non ho trovato il nome. Possiamo chiamarlo festone imbottito, giusto per capirci?

Eravamo arrivati più o meno qui:


Seconda riga di punti: per mantenere i punti regolari e regolarne la tensione, si ferma il filo col pollice sinistro, si fa il punto, si inizia a tirare il filo, e solo alla fine si lascia il filo tenuto dal pollice, tirando lentamente, in modo che il punto si allinei bene al precedente. Chi ha ricamato a punto festone, per esempio nel ricamo a intaglio, sa istintivamente come fare. Trovo che lavorando da destra a sinistra questo movimento venga piàù semplice.
Viene meglio se si lavora con calma, lentamente. Per questo è un modo perfetto per rilassarsi



Nella foto sopra vediamo la fine della seconda riga: i punti hanno l'aspetto più regolare rispetto alla precedente, dove erano un po' raggruppati a causa della presenza dei punti di imbastitura del contorno. A questo punto si tira di nuovo il filo verso destra, si allaccia girando due volte al contorno, e si fa la terza riga, sempre da destra a sinistra.



Ora abbiamo finito la terza riga di punti, abbiamo imparato come si fa, possiamo passare ad un punto più traforato. Il merletto è fatto di parti piene e traforate, se fosse tutto pieno non sarebbe un merletto!
I trafori più semplici, ma anche quelli più usati, sono costituiti semplicemente da punti uguali a quelli delle parti piene, ma distanziati. Tutto qui. Semplicissimo da dire e da fare. Sono fatti in questo modo i capolavori del passato che ammiriamo nei musei.
Facciamo quindi lo stesso punto, ma saltando una costina del giro precedente. Si fa un puno normale, si salta un punto, si fa un punto normale. Alla fine della riga avremo lavorato la metà dei punti della riga precedente.

Ecco come viene:



Ora il filo scarseggia, dobbiamo cambiare gugliata. Non è impossibile cambiare filo a metà riga, nei lavori con righe molto lunghe sarebbe impossibile non farlo, ma se si fa all'inizio o alla fine della riga siamo sicuri che sia invisibile. Il filo è sufficiente se è almeno tre-quattro volte (meglio quattro) la lunghezza della riga. Dipende se facciamo un punto molto traforato o molto compatto.
Portiamo semplicemente il filo a destra, visto che ne abbiamo a sufficienza, e lo avvolgiamo al margine esterno, verso l'alto.


Ora prendiamo la nuova gugliata e la assicuriamo sempre avvolgendola al contorno, questa volta nella parte bessa, non ancora lavorata, in modo da non creare troppo spessore sul contorno; una volta finito il merletto, il contorno verrà comunque ricoperto a punto festone imbottito, quindi questo piccolo spessore non darà molto fastidio.



Riprendiamo a lavorare, sempre con questo punto festone distanziato. Vogliamo chiamarlo punto festone imbottito distanziato semplice? Il nome è un po' lungo, ma mi sembra chiaro e comprensibile a tutti. Per semplificare potremmo chiamarlo "Punto traforato semplice"
Nella seconda riga lavoreremo un punto in ogni spazio tra i punti della riga precedente, che erano già spaziati.
E' un po' come lavorare a uncinetto; il punto festone pieno è come il punto basso, questo distanziato è come il punto basso intercalato da una catenella, e nel giro successivo si lavora un punto basso e una catenella, facendo il punto basso nello spazio tra i due punti bassi del giro precedente.
Sembra un delirio? Forse lo è, ma il merletto ad ago  ha molte analogie con l'uncinetto: gli aumenti, le diminuzioni, i buchi vari  sono fatti con gli stessi principi; chi è abituata a lavorare all'uncinetto è molto avvantaggiata.
Ecco come si lavora la seconda riga:


E se, dopo qualche riga bucata vogliamo tornare al punto "pieno"? Si ricomincia a lavorare due punti festone nello spazio tra i due punti del giro precedente.


Foto bruttissima, ma mi sembrava importante

Ecco il lavoro dopo tre righe di punto traforato e una di punto "pieno":



QUI trovate la versione PDF da scaricare

E per finire, ecco i mini-iris fioriti sul mio tavolo da lavoro:


                           




1 commento:

  1. Grazie mille per queste spiegazioni, chiare e perfette. anche a me piace il pizzo ad ago.
    Conosci anche altri punti?
    Io ho 14 anni e, dopo tante prove, sono riuscito a fare i punti in modo regolare e proverò a fare un fiore tipo quelli di Burano... Chissà se verrà...
    grazie
    ciao
    Stefano

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