lunedì 28 febbraio 2011

Questione di fili

La mia scatola di fili speciali (di solito non sono così in disordine!)

Temo che il titolo di questo post denuci inequivocabilmente la mia età. Pazienza, l'assonanza con la vecchia canzone di Cocciante è stata automatica.

Il commento che Stefania ha lasciato in questo post mi ha stimolata ad approfondire la questione tra il tipo di filo e il verso in cui si lavora (da sinistra a destra o da destra a sinistra).
So da tempo che il filo da ricamo, e anche da tombolo e da merletto, è composto da due (qualche volta tre) fili, ritorti più o meno strettamente. La torsione può essere di due tipi: a S (in senso orario) o a Z (in senso antiorario). Se si prende un filo e si esamina da vicino, si nota che le lineette diagonali di torsione possono andare così: \, cioè come la parte media della lettera S, o così: /, cioè come la parte media della lettera Z.

Ho fatto una classificazione dei miei fili in base al tipo di torsione:
Torsione a S: Moulinè, Perlè, Filo per tombolo di Cantù, filo da ricamo.
Torsione a Z: Cordonetto, seta reale.

La mia teoria, tutta da verificare, era che, in base al tipo di torsione, ci fossero dei fili più adatti ad essere lavorati da sinistra a destra e altri da destra a sinistra. Per esempio: ci sarà un motivo per cui nell'aemilia ars, che si lavora da sinistra a destra, si usa il cordonetto, mentre nel merletto di Burano, che si lavora da destra a sinistra, si usa il Cantù? Se si guarda la classificazione, in effetti si vede che questi due tipi di fili hanno una torsione diversa.

Nei giorni scorsi, proprio mentre cercavo di raccapezzarmi su questa questione, Mary Corbet, nel suo splendido, mai abbastanza lodato blog Needle'n thread , ha scritto dei post su questo argomento: punto vapore , punto festone e punto erba .
Lei sostiene che i fili con torsione a S  danno un lavoro migliore se lavorati da sinistra a destra, quelli con torsione a Z da destra a sinistra. E qui mi perdo, perchè è esattamente il contrario di quello che si fa nei merletti italiani.
Mi è servito molto il post sul punto vapore. Suppongo che valga anche per i pippiolini: con il cordonetto in effetti vengono bene se lavorati in senso antiorario (torsione a Z), mentre col Perlè e il filo da ricamo vengono meglio in senso orario; non avevo mai capito il motivo, ora lo so.

Torniamo ai nostri merletti. A questo punto, per schiarirmi le idee, ho fatto un esperimento. Ecco la foto:


Un po' si vede che ho una mentalità scientifica, vero?
Parte in alto: lavorata con un Perlè molto ritorto, n°12; torsione a S.
Parte in basso: cordonetto n°50 (non ho trovato due fili di spessore uguale); torsione a Z.
Le prime tre righe di ogni campioncino sono lavorate da sinistra a destra, le ultime tre da destra a sinistra; tutto punto festone imbottito.
L'effetto è indubbiamente diverso, anche parecchio, in base al verso di lavorazione. Però non saprei dire quale sia il migliore. Forse in effetti i più regolari sono la prima parte in alto e l'ultima in basso, cosa che darebbe ragione a Mary Corbet.

Qualcuno può dare la sua opinione?

Un altro discorso è quello sollevato da Stefania: il filo che si arrotola su sé stesso, annodandosi e richiedendo delle correzioni continue, oppure che perde in fretta la torsione.
La teoria sarebbe questa: il filo con torsione a S, se lavorato da sinistra a destra accentua la torsione e tende ad annodarsi, se si lavora da destra a sinistra perde la torsione (ecco l'esperienza di Stefania con il Perlè, che ha in effetti una torsione a S). Il contrario avviene con il filo con torsione a Z.
Io trovo che nel merletto ad ago questo problema sia meno grave che nel ricamo perchè, tranne che nelle parti molto "piene" o nei contorni, il filo subisce meno attrito.

Come potete vedere, resta aperta la questione sul motivo per cui alcuni pizzi si lavorano da destra a sinistra e altri in senso contrario. Forse la torsione del filo non c'entra per nulla e tutto risale a ragioni ambientali, culturali, tradizioni?

3 commenti:

  1. Premetto (oramai lo sai) che sono una profana per quanto riguarda il merletto, ma ti faccio i complimenti per l'interessante argomento. Resto affascinata ogni volta che il ragionamento e la logica vengono applicati alle 'arti'.
    Per modesto che possa essere il mio contributo, sono d'accordo con te per quel che riguarda il tuo esperimento.

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  2. Silvia,
    Very interesting post :) I've to thank Blandina for pointing out your blog. While I do agree with the basic rule of S twist and Z twist , this is not strictly applicable to needlelace (detached buttonhole) .In needlelace and even in embroidery,we do what works best for us. If you're comfortable doing it a certain way,go for it. Don't change it because any form of art is a means of enjoyment,not stress :)
    Love from India,
    Deepa

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  3. Guardando la tua prova (e ricordando gli esperimenti di Mary Corbet) ho voluto fare una piccola prova anche io, con il cotone da ricamo... rispetto a quanto accadeva alla mia allieva, anche a me il filo, lavorando il festone da destra a sinistra, perde la torsione, ma non tanto rapidamente quanto a lei. E vedo che anche nelle tue prove, una differenza c'è, ma non così evidente. Probabilmente, oltre a una differenza tra il lavorare in aria e su stoffa, c'è anche una differenza di "mano" che accentua il problema della torsione... mi rendo conto che, con l'esperienza, il modo di muovere l'ago viene "ottimizzato" in funzione del tipo di punto che si esegue, e di conseguenza si riducono anche gli attorcigliamenti del filo...

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