lunedì 26 dicembre 2011

Decorazioni natalizie

Bene, Natale è passato e non ho scritto il post sulle decorazioni natalizie, e dire che l'avevo anche preparato.
Non ci voglio rinunciare, lo faccio in ritardo, pazienza, servirà per l'anno prossimo.

Quest'estate, in Danimarca, ho comprato questo libro:



Spiega come eseguire i famosi cuoricini danesi di carta intrecciata. Io li avevo visti sempre semplici, a scacchi ma in questo libro ci sono più di cento modelli diversi, per ottenere disegni anche molto elaborati, come si può vedere dalla copertina.
Munita di carta da regalo dorata e semplice carta bianca, all'inizio di dicembre ho iniziato a farne qualcuno, e più ne facevo più mi divertivo. Alcuni li ho regalati, a me sono rimasti questi:



La foto è pessima, ma non riesco a fare di meglio, sono appesi in un punto particolarmente sfavorevole per le condizioni di luce.
Questo è un biglietto d'auguri che ho ricevuto da Cristina, conosciuta nel viaggio in Scandinavia e interessata come me alle attività manuali:



Se volete provare a fare qualche cuoricino, ecco alcune istruzioni:
http://haabet.dk/users/julehjerter/making.html istruzioni del modello base
http://www.highsmith.com/pdf/librarysparks/2007/lsp_dec07_danish_christmas.pdf : istruzioni e un po' di storia
http://www.hjertertiljul.dk/en/skabeloner_en.html modelli molto complicati
http://www.ebygomm.ourownlittleworld.org/wp-content/documents/centralstar.pdf modello semplice, con stella centrale
http://www.ebygomm.ourownlittleworld.org/wp-content/documents/DiagonalHearts.pdf quadrati in diagonale
http://www.youtube.com/watch?v=iQA333i52k0 filmato che mostra come fare i cuori in feltro
http://www.youtube.com/watch?v=9ClARHnMsWE cuori in stoffa, interessante il metodo per irrigidire la stoffa con la colla, prima di lavorarla.

Poi mi è venuta un'altra idea, quella di fare delle stelline tessute, col filo, questa volta.
Ecco il prodotto finito:



Come si può vedere facilmente, ho ricoperto degli anellini a punto festone



Poi ho girato la costina verso l'interno


Ho delimitato le punte della stellina con dei fili tesi:



E li ho tessuti come quando si lavorano gli à jour a punto rammendo



Questa è la stellina finita



Come si vede, il filato in oro che ho utilizzato è brutto e sgradevole da lavorare, ma l'idea mi sembrava carina e ve la passo per eventuali ulteriori elaborazioni.

giovedì 8 dicembre 2011

Biglietti d'Auguri -seconda parte-

Cominciamo dalla fine?
Ecco il biglietto finito, pronto per la spedizione:


Ora vediamo come ho fatto le ultime parti.
I triangolini della stella sono fatti sui soliti tre fili di imbottitura. Faccio la base con 8 punti festone:



Nei giri successivi dovrò diminuire un punto per ogni giro; una volta finito il primo giro, lancio il filo d'imbottitura tornando da destra a sinistra, e puntando nella prima lineetta orizzontale del primo giro, come si vede bene nella foto sopra.
Proseguo quindi il secondo giro, facendo un punto in ogni punto sottostante, inglobando il filo d'imbottitura appena lanciato:


E ottengo questo:



Proseguo sempre diminuendo un punto per ogni giro, regolando la tensione in modo di arrivare all'apice del triangolo con un punto. Mi ancoro al filo lanciato all'apice dei triangoli e al punto d'appoggio, poi scendo fino alla base con un sopraggitto regolare fatto sul margine:



E arrivo alla base ottenendo questo:



Attraverso la barretta a cordoncino e sono pronta per iniziare il triangolo successivo.

Ecco un successivo passaggio:



Nella foto sopra sono già arrivata a ricoprire il contorno (ho dimenticato di fotografare i passaggi intermedi).
Sono comunque andata avanti normalmente per cerchi concentrici; una volta finiti i triangoli, ho lanciato ancora due fili sul cerchio esterno della stellina, e li ho ricoperti a punto festone con pippiolini. Successivamente ho lanciato tre fili per tracciare i triangolini esterni che poi ho ricoperto a cordoncino.
Ho lanciato ancora due fili sul contorno esterno (il primo lo avevo lanciato all'inizio) e ho iniziato a ricoprirli a punto festone.
Una volta ricoperta la base del primo archetto,  ho lanciato i fili per l'archetto e li ho ricoperti a festone con pippiolini.

Ora devo costruire una delle propaggini apicali che rendono il mio pizzo ovale.
Ho proseguito con lo stesso criterio: ho fatto la base del primo archetto, poi l'archetto, la base del secondo, ho ricoperto il secondo fino all'inizio dell'archetto apicale, poi ho lanciato un filo per l'archetto apicale:



Tornando indietro con il secondo filo, ho eseguito le barrette intermedie a cordoncino, poi ho lanciato il terzo filo, e ho ricoperto tutto l'apice, poi l'ultimo tratto del secondo archetto di base.



Questo è l'effetto finale. Come vedete, lavorando mi sono resa conto che l'apice sembrava "staccato" dal resto (a destra nella foto sopra), allora ho aggiunto un archetto, come si vede nella parte di sinistra.

Ecco il risultato finale, prima di staccarlo dal supporto



Eccolo staccato e spiluccato. Ne sono molto orgogliosa, mi piace molto! Se vi piace, provate a farlo, non è difficile ed è davvero carino.



Eccolo fissato sul cartoncino:




Per me è inconcepibile incollare un merletto al cartone, così l'ho fissato cucendo i pippiolini solo ai quattro vertici.
In questo modo, però, sul rovescio del cartoncino si vedevano i passaggi di filo, e tra l'altro io detesto scrivere sul cartoncino colorato, così mi sono inventata questa costruzione:



Ho fatto un biglietto doppio, e sulla facciata ho fatto due tagli in diagonale in corrispondenza degli angoli del cartoncino rosso, poi l'ho infilato in questo "passante" che si è formato.
Il risultato è quello che avete visto in apertura. Ora è in volo verso l'Oregon, speriamo che arrivi in buone condizioni.
Io ho già ricevuto il mio biglietto merlettoso, eccolo:

mercoledì 30 novembre 2011

Biglietti d'Auguri

Anche quest'anno, come i due precedenti, ho aderito all'iniziativa della mailing-list "Arachne" per lo scambio di biglietti d'auguri natalizi, fatti a merletto. Qui trovate il link al post che si riferisce allo scambio dello scorso anno.
Questa volta ho deciso di fare qualcosa in merletto geometrico, che richiamasse il tema natalizio. Si trovano moltissimi disegni con stelle di vario tipo, solo uno dei motivi tipici di questo merletto, però volevo provare a disegnare qualcosa da sola.

Alcuni mesi fa, sul blog di Jeanine, ho letto questo post e mi ha colpito in particolare l'ultima foto, quella del merletto delle Collezioni Comunali d'Arte di Bologna.
 Ho pensato che il motivo in basso a destra, opportunamente modificato, poteva diventare un ottimo disegno per biglietto d'auguri natalizio.
Mi sono messa all'opera con riga, squadra e compasso con un po' di fatica (sono completamente priva di nozioni di disegno geometrico, visto che ho studiato al liceo classico) e,dopo un po' di prove, ho creato questo:


Dimensioni: altezza 8 cm, larghezza 5 + festone

Lo lavoro secondo la classica tecnica dell'aemilia ars, con cordonetto bianco n° 60, con la tecnica già spiegata nel tutorial sul merletto ad ago geometrico.
Ecco l'inizio del mio lavoro, con i punti d'appoggio, il contorno, e l'inizio della prima diagonale a cordoncino.



Ho iniziato a tendere il primo filo in basso al centro, sono andata in altro al centro, ho tracciato il contorno una volta, dall'alto sono tornata in basso, poi nuovamente in alto; a questo punto, sulla linea verticale avevo tre fili e ho cominciato a ricoprirli a cordoncino fino al centro; l'ultimo tratto è la mia "via d'uscita", che ricoprirò man mano che procedo nel lavoro dei successivi cerchi concentrici.
Nella prossima immagine si vede come ho proseguito (ho capovolto il lavoro, il punto che appariva in basso ora si trova in alto):



Ho teso tutte le barrette delle diagonali, ricoprendole man mano con il cordoncino (ho dimenticato di fare i pippiolini!), poi ho ricoperto la via d'uscita fino al primo cerchio, ho teso tre fili sul primo cerchio, entrando nelle barrette per ancorare i fili, poi l'ho ricoperto a festone.
Ho proseguito la copertura della via d'uscita fino al secondo cerchio, teso tre fili, e su questi ho iniziato la lavorazione dei triangoli. Una volta arrivata all'apice del primo, mi sono ancorata al punto d'appoggio, e ho teso un primo filo sul cerchio successivo, che serve come ancoraggio di tutti i triangoli.

Nel prossimo post vi mostrerò nei dettagli l'esecuzione dei triangoli e i passaggi successivi

giovedì 17 novembre 2011

A proposito di copertine ricamate

Visto l'interesse suscitato dal precedente post che si occupava di libri con copertina ricamata, vorrei segnalare un libro scaricabile qui.
Tratta della tradizione prevalentemente inglese di ricamare le copertine che rilegavano i libri.


In Inghilterra, a differenza di altri Paesi come l'Italia, la Germania, la Francia,  la produzione di libri con valore artistico, stampati ed illustrati in modo elaborato, non è mai stata molto fiorente.
Nel 1500 e nel 1600 fiorì però l'arte di ricamare le copertine dei libri che venivano utilizzate per la rilegatura.
In qualche caso questi stessi libri erano provvisti di copertina "mobile" o erano conservati in borse che ne riprendevano il disegno ricamato. Si trattava per lo più di Bibbie, di Salmi, di libri del Nuovo Testamento, libri preziosi, che venivano tramandati da una generazione all'altra.
Questo libro è composto da una prima parte in cui spiega la storia delle rilegature tessili e una seconda parte in cui illustra nei particolari una serie di rilegature; le suddivide in base alla tipologia del tessuto di supporto: canovaccio (ricami per lo più a piccolo punto), velluto (ricamato in buona parte in oro) e raso (ricamato a punto pittura). Oltre ai materiali e alle tecniche impiegate, descrive molto bene l'iconografia, soggetto davvero molto interessante.
Purtroppo le illustrazioni non sono sempre chiarissime, ma rendono l'idea.


Altre illustrazioni di rilegature ricamate e di borse porta-libri si trovano nelle collezioni del Victoria and Albert Museum, purtroppo anche qui le immagini sono piccoline, non permettono di apprezzare i particolari.

Volete sapere come prosegue il concorso delle copertine ricamate di cui avevo parlato nel post precedente?
Qui trovate le dieci copertine selezionate dal team di feeling stitchy, si può votare la preferita, la vincitrice è scelta dai lettori. A me piace tantissimo questa; trovo bellissimo il coccodrillo a nodini!

lunedì 7 novembre 2011

Orgoglio e Pregiudizio

La mia passione per i libri e quella per il ricamo/merletto sono state soddisfatte contemporaneamente quando ho trovato questo articolo. Presenta un concorso che consiste nel ricamare la copertina di un libro, riproducendone una già esistente o creandola ex novo. Il team di feeling stitchy ha preso spunto dall'idea dell'editrice Penguin di affidare ad una famosa artista del ricamo, Jillian Tamaki, la riproduzione a ricamo delle copertine di tre suoi famosissimi libri.
Il termine per la pubblicazione delle foto in un gruppo Flikr appositamente creato scadeva oggi, io mi sono impegnata per trovare e pubblicare la copertina di uno dei miei libri preferiti.
Ho scelto Orgoglio e Pregiudizio nella versione inglese (Pride and Prejudice), edizione Classic Deluxe della Penguin:


Mi sembrava molto originale e ha subito fatto scattare in me la voglia di riprodurla a modo mio.
Ho deciso di ricamarla su lino, un Graziano vecchio, equivalente al 20L della Bellora, utilizzando dei riempimenti blackwork per le figure.
La scelta dei motivi di riempimento non è stata per niente immediata, più semplice per Mr. Darcy, ma per Elizabeth ho dovuto fare parecchie prove, in modo da ottenere una "consistenza" simile all'altra. Ecco le mie numerose prove, ottenute scartabellando miei diversi libri sul Blackwork, che mi piace molto, ma di cui non ho esperienza:






Ho fatto prima il contorno delle figure con un filo di moulinè a punto erba, poi ho riempito con il filo da ricamo a macchina, decisamente più sottile e migliore come scorrevolezza.

Ecco le figure durante il riempimento, con una prova di alberello:


Altro problema: come rendere le chiome degli alberi stilizzati?
Vista la forma regolare, ho pensato che potevano rendere bene a munto tagliato, così (per fortuna!) ho fatto una prova su un pezzetto di lino:


Direi che non ci siamo proprio, sembra una racchetta da tennis!
Una volta bocciato il punto tagliato (ma ci riproverò!) ho provato sulla stoffa con vari punti, dapprima sempre da merletto, con l'intenzione di fare un contorno sottile solo a punto erba, ecco i risultati deludenti:



L'unico che mi piacesse era quello in basso a sinistra, così l'ho riprodotto su tutti gli alberelli.

Questo è il risultato finale:


E questi dei particolari:


Qui si vede bene la casetta, che è stata piuttosto difficile da riprodurre perchè era molto piccola, mi sono limitata a tendere i fili lungo le linee rette. I tronchi degli alberi sono fatti col moulinè (e si vede come spelucca questo moulinè nero!); quelli più grandi con una riga di punto catenella ripassatoaffiancata a una di punto erba, quelli medi con due file di punto erba, quelli piccoli a punto stemma.
Il nome dell'autrice è stato contornato a punto erba e riempito con righe di punto erba.

Altri particolari:

Qui si vedono bene gli alberelli, fatti a punto festone irregolare e distanziato.


Qui il bordo del vestito di Elizabeth  ottenuto con un piccolissimo pezzo di tulle nero piegato a metà, con i bordi sottolineati da una sopraggitto irregolare, applicato arricciandolo.
Purtroppo con il bordo applicato si vedono poco bene i legacci delle scarpe svolazzanti.
Sono particolarmente orgogliosa del micro-pinguino, simbolo della Penguin.

E' la prima volta che faccio un lavoro di questo tipo, e mi sono divertita tantissimo a inventare le soluzioni che mi parevano migliori man mano che progredivo con il ricamo. Ho sicuramente impiegato molto tempo in più rispetto a quando copio lavori pensati da altre, ma ho provato molta soddisfazione vedendo il risultato finale.
Vi invito caldamente ad andare a visitare il gruppo Flicr "Covered in stitches" per ammirare le altre copertine, alcune sono dei veri capolavori!

martedì 4 ottobre 2011

Punto Tavarnelle

A luglio ho letto un post che mi ha molto colpito nel blog di Maria Antonia , un articolo che parlava del Punto Tavarnelle . Andatelo a vedere, è molto interessante anche perchè pubblica la fotografia di due merletti tipici eseguiti da lei.
Mi sono incuriosota perchè, nonostante le mie letture intensive di tutto quel che trovo sul merletto ad ago, non ne avevo mai sentito parlare.
Ho contattato Maria Antonia che, molto gentilmente mi ha spiegato quel che sapeva su questo merletto, poi ho trovato sul sito della Pro Loco di Tavarnelle, questo libro, che ho subito ordinato:

di Ebe Ciampalini Balestri

Illustra la storia del merletto ad ago in Italia ed in particolare nella Val di Pesa, in Toscana, con la scuola di Tavarnelle e quelle dei paesi limitrofi che si dedicavano principalmente al ricamo.
Questo punto venne insegnato a partire dal 1906 persso l'asilo Vincenzo Corti, che ospitava la scuola Elementare e la Scuola di Lavoro. In quell'anno giunse Suor Arcangela Banchelli, che sapeva eseguire il merletto ad ago, e iniziò ad insegnarlo alle bambine e ragazze. In quegli anni nella zona molte donne lavoravano la paglia: facevano delle lunghe trecce che poi vendevano alle manifatture di borse e cappelli di Firenze, grazie alla mediazione di "fattorine" che s'incaricavano di mantenere i rapporti tra la committenza e la mano d'opera. Per commercializzare i merletti si utilizzò lo stesso sistema, e i pizzi di Tavarnelle divennero famosi, tanto che furono utilizzati anche da Ferragamo per la tomaia di scarpette da sera.
Le illustrazioni del libro permettono di avere un'idea dei disegni utilizzati: in parte erano figurativi, simili al punto Venezia, con fondo a barrette con pippiolini. I più caratteristici mi sembrano però quelli geometrici, o parzialmente geometrici, come quelli di Maria Antonia; utilizzano in abbondanza il motivo del cerchio con pippiolini, che talvolta fa da sfondo a motivi figurativi stilizzati, in particolare la donnina e l'omino, che sono tipici di questa lavorazione.
La tecnica utilizzata sembra essere quella dell'aemilia ars.
Qui si fermano le mie informazioni. Pare che a Tavarnelle ci siano ancora delle persone che eseguono questo merletto, e che sia possibile acquistarlo, ma non so se esista una Scuola o un'Associazione che ne tuteli il nome e la divulgazione.

Vista la povertò di immagini di questo post, ho deciso di arricchirlo con alcune fotografie prese dal balcone di casa:


lunedì 26 settembre 2011

Ancora ricamo...

...ancora regalo. Questa volta per una persona che va in pensione.
Visti i miei gravissimi problemi con il cucito, cerco sempre di fare degli oggetti che richiedano poca confezione. I miei preferiti sono gli asciugamani.
Se si prende la stoffa dell'altezza da asciugamano richiedono solo le cuciture degli orli, e permettono di spaziare tra tecniche, motivi, colori.
Questa volta la mia scelta è caduta sui disegni di questo libro:


L'avevo in casa da diversi anni, ma non avevo mai osato cimentarmi nella miriade di fiorellini richiesti per ogni motivo.
Grazie anche ai consigli e all'incoraggiamento delle amiche del forum "Ricamiamo insieme", mi sono lanciata, ed ecco il risultato:




Ed ecco il rovescio, di cui sono particolarmente orgogliosa:



Ho lavorato con un solo filo, il crespo dell'asciugamano era sottile e il disegno era molto ricco; in questo modo non è stato particolarmente difficile fissare i fili sul rovescio, anche nei fiori più piccoli.
Rispetto all'originale ho dovuto cambiare i colori dei fiori, perchè era ricamato su lino grezzo con tanti fiori bianchi. Ho scelto tre sfumature di rosa: chiaro 151, medio 3733, scuro 3350.
Ho anche modificato le peonie, (fiori rosa chiaro in alto) che non mi piacevano, erano ricamate con il punto vapore festonato (non so come si chiami) e a me non ricordavano per niente le peonie. Le ho fatte semplicemente con dei giri concentrici a punto vapore, tutti uguali, in qualche caso contornati da petali a punto festone (erano i fiori più "aperti").
Ecco i miei particolari preferiti:
Le roselline:



i lillà


Sono soddisfatta del risultato e stupita dalla velocità con cui l'ho ricamato: circa due settimane, che per me sono pochissimo.