domenica 3 maggio 2015

I retini nel merletto veneziano ad ago

È uscito il secondo libro di Ombretta Panese e Marialuisa Severi:
Dopo aver visto il loro primo volume attendevo con ansia il seguito. Nel primo erano illustrate le tecniche di base, con i punti fondamentali del merletto veneziano.
Tutto illustrato con abbondanza di foto, consigli e trucchi del mestiere, davvero fondamentale per chi vuole imparare questo tipo di merletto, e anche l'unico testo esistente in italiano.
 
Questo nuovo volume procede con le spiegazioni, illustrando tecniche più avanzate, che a me erano praticamente ignote.
L'ho letto con attenzione, e devo dire che le spiegazioni sono chiarissime e le foto e i disegni molto numerosi aiutano la comprensione, viene voglia di fare qualche esperimento.
 
La prima parte è dedicata alla spiegazione dettagliata dei retini dell'impataticcio fotografato in copertina, successivamente sono presentati i disegni di due mandala, con istruzioni per eseguire le parti curve, poi suggerimenti per lavorare le foglie, la lavorazione circolare, l'esecuzione dei "Bissoni" (figure a forma di "punto interrogativo"), di riccioli, e delle meravigliose reti con pois, eseguite con filo sottilissimo, che abbelliscono spesso questi merletti. A me è successo di lavorare queste forme, ho sempre cercato di arrangiarmi, senza sapere che si potevano eseguire con tecniche ben precise.
L'ultima parte presenta una ricca serie di disegni (ben dodici pagine!):
Insomma, un libro consigliatissimo, non solo a chi vuole provare questo tipo di merletto, ma anche a chi è semplicemente incuriosito da questa tecnica così complessa e versatile.
 

venerdì 17 aprile 2015

Arte vera e gentile

La scorsa settimana, grazie all'efficientissima organizzazione di Jeanine, sono stata al Museo del Tessuto di Prato a visitare la mostra Arte vera e gentile.
Il Museo del Tessuto, che io non conoscevo, è ospitato nell'antica fabbrica di tessuti Campolmi, una collocazione insolita e particolarmente suggestiva. Si raggiunge con una breve passeggiata dalla stazione e permette di vedere, oltre alle mostre temporanee, alcune delle macchine utilizzate in passato per la produzione di tessuti. Memorabile un monumentale telaio.
 
La mostra, visitabile fino al 31 agosto, presenta alcuni dei numerosissimi pezzi della collezione della contessa Antonia Ponti Suardi (1860-1938) che il museo ha acquisito e ha sottoposto ad un complicato processo conservativo.
La contessa Suardi, nei primi decenni del '900, fu una delle sostenitrici delle Industrie Femminili Italiane, fondatrice e delegata del Comitato di Bergamo, da lei denominato Ars Orobiae.
Come altre nobildonne in quegli anni, fondò una Scuola che aveva l'obiettivo di preservare le raffinate tecniche di ricamo e merletto e, nello stesso tempo, favorire l'emancipazione di molte donne, fornendo loro la possibilità di provvedere al proprio sostentamento con un lavoro a domicilio, sotto la sua direzione personale.
La vasta collezione di manufatti anche antichi della contessa era messa a disposizione della Scuola, per permettere di imparare le tecniche su pezzi reali. Si trovano pertanto anche dei pezzi tagliati, per consentirne la fruizione a diverse persone.
 
La mostra presenta anche dei modellari, dei campionari della scuola e libri di conti, ricevute e ordinazioni.
 
Come sempre nelle collezioni di tessili, l'illuminazione era scarsa, per cui era particolarmente difficile ottenere delle foto dignitose, pubblico quelle più presentabili:
 
Un imparaticcio di retini:
Un cuscino a intaglio geometrico (scusate la qualità della foto, ma mi sembrava che valesse la pena di pubblicarlo perché molto particolare)
 
Pezzi di reticello e bordo in merletto ad ago veneziano del 1680 circa, in lino
 
Punto tagliato su lino con inserti ad ago, del XVII sec., proveniente dalla Grecia:
 
Punto tagliato figurativo:
Magnifico trapunto in seta:
 
E molto altro ancora.
 
Poi Firenze, che riserva sempre delle sorprese, come la Scuola del Cuoio, accanto alla chiesa di S Croce:
e sistemazione alberghiera ottimale, con tanto di giardino:
 
Una vacanza perfetta!
 
 
 
 
 

domenica 22 febbraio 2015

Ooooohhhhhh

Qualche giorno fa Giulia mi ha consegnato una scatola elegantemente confezionata:
 
 
Mi ha detto che pensava che il contenuto mi potesse interessare. In effetti ero molto incuriosita, ancora di più quando all'interno ho trovato questo involto:
 
 
Credo cha quel numero "1926" risalga alla sua confezione!
E nell'involto cosa ho trovato?
 
500 g (l'ho pesato!) di matassine di cordonetto di seta, in due diversi spessori, come si vede in colori assortiti!
Sono rimasta senza parole! A parte il valore intrinseco del regalo, il cordonetto di seta è il mio filato preferito per il merletto ad ago, insuperabile perché è resistente si sfibra pochissimo e lo trovo con grande difficoltà.
Direi che il regalo è stato davvero moooolto gradito, ora non mi resta che mettermi all'opera.
 
 
 

martedì 10 febbraio 2015

Quaderni e agende ricamati: tutorial

Da qualche tempo avevo pensato di ricamare su carta, e volevo anche provare a fare delle copertine ricamate per quaderni e agende. Un giorno, prima di Natale, proprio in tempo per fare qualche regalino, mi è venuto in mente che potevo unire le due idee e ricamare direttamente sulle copertine dei quaderni o delle agende.
Ho acquistato dei quaderni piccolissimi con copertina in cartoncino leggero e rivestimento in ecopelle o semplice cartoncino della Moleskine, ho scelto disegni molto semplici, geometrici, ricamati con punti lineari:
Questo con disegni cachemire l'ho fatto per una mia amica in partenza per l'India (ho aggiunto anche degli specchietti, seguendo un tutorial di ricamo indiano)
Questo l'interno della copertina:
 
 
Dopo aver distribuito i regali, con calma, ho pensato anche a me, e ho ricamato la copertina di un'agenda che ho ricevuto in regalo:
 
Ora spiego il metodo che ho seguito per ricamare.
Requisito fondamentale dei quaderni è avere una copertina in cartoncino non troppo pesante, perforabile con l'ago, ovviamente.
Ho scelto disegni molto semplici, geometrici, ma si possono riprodurre immagini più complesse, devono però essere pensate per ricamare con punti lineari. Il punto festone, per esempio, mi sembra un po' problematico da eseguire.
Una volta fatto il disegno su carta delle dimensioni della copertina, l'ho sovrapposto e fissato con nastro adesivo di carta, poi, appoggiando il quaderno aperto su una superficie morbida (tappetino per mouse rovesciato) ho perforato tutti i contorni con un ago, come faccio per i merletti.
Una volta staccato il disegno, la mia copertina è diventata così:
E l'interno:
Raccomando di perforare dall'esterno all'interno, altrimenti i rilievi dei forellini appaiono sulla copertina.
Ora non resta che ricamare normalmente, con punti lineari, infilando l'ago nei fori già fatti. La cosa più divertente è che non ci si deve preoccupare minimamente del rovescio, non si devono fissare i fili con nodi o sovrapposizioni, ma semplicemente con pezzetti di nastro adesivo di carta, che restano abbastanza piatti da poter poi essere nascosti con una carta incollata alla fine.
Per ogni cerchio ho scelto punti, colori e filati diversi, in modo da movimentare un po' il disegno:
 
 
Dall'alto: cerchio piccolo arancio a punto erba ripassato, il giallo esterno a punto stemma, il giallino a filza. Cerchio azzurro piccolo a punto erba, il successivo a punto erba portoghese (una grande scoperta), cerchio turchese con filo appoggiato sulla superficie e fissato con punti verticali eseguiti uscendo ed entrando nello stesso buco, cerchio grande a punto catenella grigio, ripassato in blu.
 
Parte inferiore: cerchio piccolo giallo con interno a filza, cerchio medio catenella, esterno punto erba portoghese.
Cerchio azzurro: centro non ricordo il punto, cerchio medio a punto erba ripassato, esterno catenella.
Cerchio giallo grande: centro a punto indietro, cerchio medio a punto catenella, esterno con filo appoggiato fissato con punti in tutti i buchi.
Questo era il rovescio alla fine del lavoro:
Abilmente occultato con carta incollata:
 
 

domenica 1 febbraio 2015

Bustine di zucchero

Mi è stata segnalata una foto postata su Twitter:
 
Si tratta di bustine di zucchero ucraine, ognuna rappresenta una regione, con il motivo di ricamo caratteristico.
 

giovedì 1 gennaio 2015

domenica 14 dicembre 2014

Concorso "Un merletto per Venezia"

Qualche mese fa il Museo del Merletto di Burano ha indetto un concorso a tema "Pace", rivolto a merlettaie ad ago ed a fuselli; le opere selezionate verranno esposte in una mostra nei primi mesi del 2015 e i pezzi vincitori entreranno a far parte della collezione permanente del Museo.
Potevo non partecipare?
Ho iniziato subito a meditare come sviluppare il tema, che non mi era per nulla congeniale, ma proprio per questo mi attraeva perchè rappresentava una sfida.
Alla fine ho deciso di fare un lavoro un po' diverso dal solito, merletto ad ago montato su una cornice in carta da acquerello.

 
 
Mi sono ispirata agli omini di Keith Haring, ne ho disegnati cinque, a rappresentare i cinque continenti, diversi nel colore, punti, materiali e posizione, ma uguali come forma, connessi con dei fili alla cornce, che rappresenta il nonstro Pianeta. Il titolo è "Diversi, uguali"
 
Il primo omino, quello giallo:
 
 
è in cotone tinto artigianalmente, lavorato a punto festone doppio imbottito (sacola), con buchini irregolari come disposizione e dimensioni.
 
 
Il secondo omino l'ho lavorato con seta Faro, in qualche punto imbottita con filato di Olver Twist, un cordonetto in seta e lurex.
 
L'omino verde è stato lavorato con cordonetto di seta di Ildico Dornbach (il mio filato preferito!) a rete, usando il Punto Chiaro dell'aemilia Ars (punto festone annodato), eseguita in modo estremamente irregolare.
 
Omino rosa:
 
Anche questo eseguito con seta di Ildico Dornbach, a tratti imbottita con filato di Oliver Twist, sempre con un mix di punti, con prevalenza di punto festone doppio (sacola), righe di punto festone doppio ripassato (l'effetto rete nel torace, con variazione nella direzione dei punti per sagomare il torace e le gambe.
 
Ultimo:
 
eseguito sempre con seta, a rete a punto festone annodato, irregolare, ma con direzione dei punti conservata, e piccoli pois eseguiti con gruppi di punto festone annodato ravvicinati.
 
Per rendere più stabile la forma dei merletti ho inserito nell'imbottitura del contorno un filo metallico da bigiotteria.
 
QUI potete vedere le foto di tutte le opere presentate al concorso; purtroppo le immagini non sono di qualità ottima, ma si riconoscono alcuni capolavori.
Il 23 dicembre verranno proclamati i lavori vincitori, selezionati per restare nella collezione permanente del Museo.